Il tumore al polmone è tra le principali cause di mortalità oncologica in Italia, con oltre 40.000 nuove diagnosi ogni anno e un tasso di sopravvivenza ancora molto basso (fonte: Istituto Superiore di Sanità). La diagnosi precoce è essenziale per offrire ai pazienti una possibilità concreta di cura, ma effettuare biopsie per via mininvasiva su alcune tipologie di noduli polmonari, tra cui quelli periferici di piccole dimensioni, quelli di consistenza non solida, quelli adiacenti strutture come il cuore e l’aorta, rappresenta una sfida per le tecniche diagnostiche tradizionali.
In questo contesto, il sistema robotico endoluminale Ion ha introdotto una nuova frontiera nella pneumologia interventistica, migliorando la precisione e l’accessibilità della diagnosi. Tre centri italiani di riferimento, tra i primi in Europa ad adottarlo, raccontano il cambiamento che questa tecnologia ha portato nella loro pratica clinica.
Policlinico Sant’Orsola di Bologna: tumore al polmone una nuova era per la diagnosi precoce e la formazione specialistica
Se da un lato la precisione e la stabilità hanno rivoluzionato la diagnosi, per il Policlinico Sant’Orsola di Bologna, Ion rappresenta anche una possibile svolta per la formazione specialistica, offrendo ai giovani pneumologi un nuovo standard tecnologico per affrontare il tumore al polmone sin dalle prime fasi.
Il Dott. Piero Candoli, Direttore della Pneumologia Interventistica, evidenzia il ruolo cruciale di Ion nel contesto di una malattia con 30.000 decessi annui in Italia.
“Intercettare la malattia nelle sue fasi iniziali è fondamentale per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti. Ion consente di identificare e caratterizzare i noduli più sfidanti con una precisione senza precedenti, evitando il classico approccio ‘wait and watch’ che allunga i tempi diagnostici”, afferma Candoli.
Ma l’innovazione non si ferma alla diagnosi. L’introduzione di Ion sta trasformando anche la formazione dei giovani specialisti:
“Questa tecnologia rende l’approccio broncoscopio più intuitivo. I nuovi specialisti apprendono rapidamente grazie all’uso di controller robotici, aumentando la sicurezza e l’efficacia delle procedure”.
Spedali Civili di Brescia: massima stabilità e precisione per raggiungere le aree periferiche
L’adozione di Ion ha dimostrato che la diagnosi precoce può diventare più precisa e meno invasiva. Un principio che trova ulteriore conferma agli Spedali Civili di Brescia, dove la tecnologia robotica ha permesso di superare i limiti della broncoscopia tradizionale, portando la diagnosi ancora più in profondità nelle aree periferiche del polmone.
La Dott.ssa Michela Bezzi, Direttore S.C. Pneumologia ASST Spedali Civili di Brescia “Ad oggi le linee guida consigliano una ripetizione della TAC torace a 3, 6 mesi, 8 mesi o 12 mesi a seconda della familiarità per neoplasia, della storia di fumo e degli altri fattori di rischio. Nel momento in cui invece disporremo di una tecnologia che ci consente di fare una diagnosi così precoce, probabilmente le linee guida porranno indicazione a questa diagnostica mininvasiva invece di far proseguire il follow up radiologico al paziente – che lo espone sostanzialmente al rischio di una evoluzione di stadio della malattia.”
Questa capacità rappresenta un cambio di paradigma nella gestione del tumore polmonare, consentendo diagnosi più rapide e sicure, con una riduzione delle complicanze. Ion potrebbe diventare lo standard per la broncoscopia del futuro, garantendo diagnosi affidabili sin dalle prime fasi della malattia.
IEO di Milano: una svolta rivoluzionaria nella gestione dei noduli polmonari con accesso alla cura per tutti
All’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, pionieri nell’adozione di tecnologie avanzate, Ion ha rivoluzionato il percorso diagnostico.
“Questa tecnologia ci permette di diagnosticare tumori in posizioni irraggiungibili con gli strumenti endoscopici tradizionali”, spiega la Dott.ssa Juliana Guarize, Direttrice della Pneumologia Interventistica.
L’accuratezza di Ion ha già permesso allo IEO di eseguire biopsie su diversi noduli che altrimenti non avrebbero potuto caratterizzare per via endoscopica, preservando la mininvasività e garantendo finalmente a tutti i pazienti la possibilità di una diagnosi. Allo stesso tempo, ottimizza il flusso diagnostico nell’ottica di una riduzione del numero di TAC di follow-up.
Tutto questo consentirebbe un rapido raggiungimento e standardizzazione della gestione di lesioni polmonari sospette più sfidanti e ad un conseguente iter decisionale mirato sulla terapia.
“Con l’ultimo programma di screening, abbiamo potuto identificare immediatamente anche i noduli più piccoli, evitando procedure invasive non necessarie”, aggiunge la specialista.
L’obiettivo? Integrare questa tecnologia nei futuri programmi di screening ed implementare la possibilità di diagnosi e trattamento del tumore polmonare in un’unica seduta, con un approccio di massima precisione e minima invasività.
Ion: un passo avanti per la diagnosi e il trattamento del tumore al polmone
L’adozione di Ion nei tre primi centri italiani segna una svolta nella diagnosi del tumore polmonare. L’alta precisione nella navigazione bronchiale, la stabilità del catetere e l’integrazione con le immagini 3D consentono di identificare rapidamente anche le lesioni più sfidanti, offrendo ai pazienti una diagnosi tempestiva e accurata.
L’obiettivo? Una diffusione nazionale e un futuro più preciso per la diagnosi precoce
Diffondere questa tecnologia su scala nazionale, affiancandola ai futuri programmi di screening per trasformare il paradigma diagnostico del tumore al polmone. Perché nel trattamento di questa patologia, il tempo è la variabile più preziosa.
Interviste integrali about care, who is speaking today?
- Intervista al Dott. Piero Candoli, Direttore UOC Pneumologia Interventistica, Policlinico Sant’Orsola di Bologna
- Intervista alla Dott.ssa Michela Bezzi, Direttrice S.C. Pneumologia, ASST Spedali Civili di Brescia
- Intervista alla Dott.ssa Juliana Guarize, Direttrice della Pneumologia Interventistica, IEO di Milano